La frase del mese...

“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)

sabato 1 marzo 2008

Fecondazione, l'ultima sfida...




E’ colpa di Cuaròn…
Valutando la mia decisione di aprire quest’articolo citando un certo Alfonso Cuaròn, il 99,9% dei lettori avrà già “cambiato canale” giustificando la propria scelta con un sussurrato e lapidario “Basta con questi pazzi pazzi cervelloni”. Ma quell’esiguo 0,1%, che non avrà agito assecondando quell’istinto primordiale chiamato superficialità, sta per venire a conoscenza della vera identità del personaggio che oggi è protagonista del nostro incipit, e soprattutto di quella che può esser definita la sua più grande colpa: aver messo in scena il film, tratto dal romanzo di P. D. James, dal titolo “I figli degli uomini”.

Sarà stata davvero questa pellicola, datata 2006 e fantascientificamente costruita ed incentrata sul problema dell’incapacità dell’uomo a procreare, a spingere un gruppo di scienziati inglesi dell’Università di Newcastle Upon Tyne verso la scoperta di un modo utile a prevenire questa assurda profezia?

Senza inoltrarci nella ricerca della risposta, siamo in condizione, data la pubblicazione di uno studio sulla rivista Reproduction, di constatare che l’equipe di Newcastle è riuscita nel proprio intento: guidata dal prof. K. Nayernia avrebbe trovato un sistema per trasformare le cellule staminali del midollo osseo femminile in spermatozoi. Ma gli scenari aperti da questa scoperta possono diventare inquietanti: le ricerche potrebbero consentire ad una donna di avere un bambino “tutta da sola”, grazie allo sperma prodotto dalle cellule del proprio midollo osseo ed ai propri ovuli.

Ma c’è solo un “piccolo” particolare che va tenuto presente: i figli nati secondo questa metodologia potrebbero essere esclusivamente di sesso femminile; nel meccanismo della riproduzione non entrerebbe in gioco il cromosoma Y, patrimonio esclusivo dei maschi, configurando così un’unica possibilità di combinazione e cioè XX.
Cari uomini addio? Dopo avere raggiunto la parità dei sessi, ora le donne potrebbero attuare il sorpasso “definitivo” nei confronti del maschio, rendendosi autonome nell’unica cosa che fino ad oggi non avrebbero neanche potuto sognare: autofecondarsi. A volte un film…!!!

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