La frase del mese...

“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)

giovedì 10 luglio 2008

Peperoncino, Eros e felicità...


“Gli afrodisiaci sono il ponte tra gola e lussuria”. In un mondo perfetto qualsiasi alimento naturale, sano, fresco, di bell’ aspetto, leggero e saporito sarebbe afrodisiaco, ma nella realtà non è proprio così.

Non esistono, infatti, delle sostanze “miracolose”, nonostante quello che sostengono le vecchie signore, ma solo alcuni alimenti che possono offrire un discreto contributo alla sessualità. Sempre più spesso si sente parlare di afrodisiaci (dal nome Afrodite, dea greca dell’amore), cioè di sostanze, cibi, erbe, elettuari, pillole o unguenti d'origine vegetale e animale assunti allo scopo, per lo più presunto, di migliorare le prestazioni sessuali, vincere blocchi e riluttanze, allentare i freni inibitori ed aumentare il desiderio.


Nella Bibbia, si parla dei poteri della radice di mandragola; nel Medio Evo c'era chi giurava di raggiungere il massimo piacere dopo aver consumato cervello di piccione; gli Orientali sono, tutt’oggi, sicuri del grande effetto afrodisiaco del corno di rinoceronte grattugiato su zuppa calda di pinne di pescecane; in Egitto c'era, e resiste ancora oggi, l'abitudine di servire del miele durante i banchetti nuziali. La cultura occidentale del nostro tempo sostiene l’esistenza di un potere afrodisiaco in molti cibi anche di abituale consumo quotidiano, tra questi: la cioccolata, lo zenzero, la polenta, il tartufo, le ostriche, i mirtilli e tanti altri. Tra tutti, però, il peperoncino, grazie ai principi attivi che contiene, al sapore, al colore e in sostanza al simbolismo “piccante” che racchiude, è senz’altro una degli alimenti più adatti a stimolare nell’essere umano il desiderio sessuale e a metterlo nelle condizioni migliori per soddisfarlo.


Infatti i principi attivi del peperoncino agiscono in tal senso in vario modo: l’olio etereo capsicolo e la ricchezza di vitamina E conferiscono a questa pianta un’azione simil amfetaminica (aumento “transitorio” delle prestazioni sessuali); la capsaicina, dopo una violenta stimolazione delle papille gustative porta ad un rilascio di oppiodi endogeni che hanno un’azione simil–morfinica , provoca , inoltre, un’elevata vasodilatazione lombosacrale ed agisce da stimolo sulla mucosa intestinale aumentando la produzione di un ormone (VIP), che porta ad una chiusura delle comunicazioni artro-venose creando tumescenza dei tessuti erettili.


In altre parole, è forse il VIP che provoca l'erezione nell'uomo e gli analoghi fenomeni nella donna. Ma c'è di più, quando l'organismo aumenta la sua produzione di VIP, si ha come risultato una dilatazione dei vasi periferici (per es. si diventa rossi in faccia) e la circolazione del sangue aumenta insieme alla frequenza dei battiti cardiaci; parallelamente aumenta la frequenza del respiro. Provate lettori provate.

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